- Itinerari
In vetta al Triangolo Lariano
Dal borgo di Civenna incontrando massi erratici per salire al Monte San Primo, che domina il Lario.
Incontriamo durante il percorso opere naturali di estrema bellezza: la Pietra Lentina, immenso masso erratico monumento naturale e più avanti un magnifico faggio secolare detto “Fòò Sec”, di circa 200 anni, proseguendo ci imbattiamo nella Pietra Luna sulla quale è incisa l'immagine della mezza luna.
Un itinerario panoramico che ricalca in parte la Dorsale del Triangolo Lariano e il Sentiero Italia.
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Partendo da Civenna
Il punto di partenza consigliato è il parcheggio di via Olivella a Civenna, raggiungibile svoltando in via Frassi dalla SP41 Vallassina che collega Arosio con Bellagio, oppure volendo utilizzare i mezzi pubblici si scende alla fermata della linea C39 di Piazza Milano 3 a Civenna. Da qui si prende via Olivella in salita fino a imboccare dopo 100 m la mulattiera acciottolata che prosegue dritto oltre l’asfalto, che si abbandona dopo soli 70 m per continuare sul sentiero che entra nel bosco. In meno di 500 m, dopo aver guadagnato più di 120 m di quota, si raggiunge di nuovo l’asfalto nei pressi della cappelletta votiva de La Santissima, raggiungibile con una breve deviazione a destra.
Arrivando alla Pietra Lentina
L’itinerario prosegue invece a sinistra, lungo la lingua asfaltata che attraversa il verde tra recinzioni e muretti a secco fino a raggiungere dopo 600 m il bivio nei pressi di C.na Tronca, dove si tiene la sinistra e poi di nuovo la sinistra al bivio successivo, imboccando la mulattiera in cemento in direzione Piano rancio che abbandona l’asfalto. La mulattiera diventa sentiero nei pressi di C.na Giacinta e in poco meno di 1 km si raggiunge un bivio dove occorre proseguire dritto per Pietra Lentina. Il masso erratico, monumento naturale, è forse uno dei più voluminosi massi erratici della Lombardia; la sua superficie superiore è quasi pianeggiante ed è interessata da piccole cavità dovute probabilmente ad erosione meteorica.
Attraversando l'Alpe del Borgo
Superato l’enorme masso erratico di ghiandone si raggiunge in 500 m un altro elemento naturalistico di spicco dell’area: il caratteristico Fòò Sec, un magnifico faggio secolare di circa 200 anni. Si giunge in breve di nuovo su asfalto, dove si prosegue fino al termine della strada principale, che gira a sinistra in salita in direzione della vetta di Monte San Primo invece che dritto per il Rifugio Martina. Da questo bivio inizia il tratto in comune con il Sentiero Italia, che proseguirà fino alla mulattiera sotto l’Alpe di Terrabiotta. Si giunge in breve ad un bivio dove si tiene la destra imboccando la carrozzabile asfaltata oltre la stanga che sale raggiungendo in meno di 500 m Alpe del Borgo. Si passa in messo agli edifici e si gira a destra per imboccare il sentiero che inizia a salire in maniera più decisa, guadagnando 100 m di quota in meno di 400 per raggiungere il bivio successivo.
Verso la Bocchetta di Terrabiotta
Qui si gira a destra per il sentiero che risale il piccolo versante più ripido, per poi proseguire prima nel bosco e poi a cielo aperto fino a raggiungere la Bocchetta di Terrabiotta (1435 m), da cui si può godere di un magnifico panorama su Bellagio ed il ramo colichese del Lario.
Approdando alla vetta
Dopo le necessarie fotografie si riprende il cammino procedendo lungo la Dorsale del Triangolo Lariano che sale ripida per 1,2 km fino alla Cima del Costone (1611 m), anticima che precede l’ultimo tratto prima della vetta di Monte San Primo (1682 m), il punto più alto dell’area. Anche da qui si gode di una magnifica vista, ma è consigliato di proseguire 100 m per scoprire ulteriori scorci panoramici indimenticabili.
Camminando fino a Piano Rancio
Si riprende tornando sui propri passi, imboccando stavolta il sentiero a destra che scende evitando di percorrere la Dorsale percorsa in precedenza, raggiungendo di nuovo la Bocchetta di Terrabiotta. Al bivio si tiene di nuovo la destra per imboccare la mulattiera acciottolata che continua a scendere lungo il versante superando l’Alpe, fino al tornante dove si imbocca il sentiero che gira a sinistra per abbandonare il tratto in comune con il Sentiero Italia. Dopo 200 m si giunge ad un bivio, dove si prosegue dritto (eventualmente si può fare una piccola deviazione di 400 m andata/ritorno girando a destra per raggiungere un belvedere) per attraversare l’area prativa ed entrare nel bosco. Si procede lungo il sentiero per 1,5 km nella fitta area boscata fino a sbucare su asfalto nei pressi del Rifugio Anna Maria a Piano Rancio.
Ricercando la Pietra Luna
Si procede dritto su via all’Alpe per raggiungere l’ingresso del parco avventura costruito sugli alberi, con percorsi di abilità sospesi per aria, che si sviluppano tra tronchi, passerelle di legno, ponti nepalesi e liane che collegano un albero all’altro. Al bivio si gira a sinistra su via Piano Rancio, poi due volte a destra nei bivi successivi seguendo le indicazioni per Pietra Luna. Si giunge fino all’ingresso dell’omonima villa nel quale è contenuto il masso erratico proveniente dall’Alta Valtellina su cui è incisa l’immagine della mezza luna (da cui il nome) e le lettere P.L.D.B. (Pietra Luna di Bellagio) con la data 1782 su una parete, per ricordare la chiusura di un periodo di lotta tra gli abitanti di Bellagio e di Magreglio.
Rientrando a Civenna
Si gira a sinistra seguendo le indicazioni per Civenna, raggiungendo dopo 300 m il bivio con il sentiero percorso in precedenza che conduce a sinistra alla Pietra Lentina. Si gira invece a destra, proseguendo nel bosco per 1 km fino a raggiungere di nuovo il bivio nei pressi di C.na Tronca, dove stavolta si imbocca la strada agro silvo pastorale che scende verso destra per il sentiero della Tronca, oltre il quale si sbuca su via Dante a Civenna. Si percorre tutta la via in discesa fino a raggiungere dopo 500 m il punto di partenza del percorso.