• Itinerari

Un paesaggio che riflette la storia

Dal nobiliare feudo di Osigo a Candalino che cresce sull'acqua.

Partenza/Arrivo
Da: Osigo di Valbrona (CO)
A: Osigo di Valbrona (CO)
Tipologia/Periodo
A piedi
Primavera/Estate/Autunno/Inverno
Durata/Lunghezza
4h e 30min
10.24km - 7 Tappe
Dislivello
Salita: 874m
Difficoltà
MEDIA

Attraversiamo due delle frazioni più caratteristiche di Valbrona: Osigo sede storica del feudo, in posizione centrale tra la Valle che scende verso il lago e quella della Vallassina e del Lambro.

Candalino costellata da tracce di mestieri antichi legati all'acqua: mulini, more e filatoi; il luogo dove venne inventata la coscienza: uno strumento di protezione per il bottegaio al fine di forare le forbici.

 

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Partendo da Osigo

Il punto di partenza consigliato è uno dei parcheggi di via Monte Grappa nella frazione di Osigo a Valbrona, raggiungibile dalla SP46 che la collega con Oliveto Lario, oppure volendo utilizzare i mezzi pubblici si scende alla fermata della linea C35 di Via Veneto 21 a Osigo.

Passando da SS. Apollinare e Materno

Si parte scendendo per ritornare sulla SP46, dove si gira a sinistra in direzione di Onno fino alla chiesa dei Santi Apollinare e Materno, di cui la prima testimonianza scritta dell’esistenza risale alla seconda metà del XII secolo; restaurata a partire dal 1908, annovera al suo interno affreschi e decorazioni del pittore Giovan Battista Rigetto di Melegnano. Dopo l’edificio ecclesiastico si gira a destra su via per Oneda, che si percorre per tutti i suoi 300 m per imboccare la mulattiera che entra nel bosco iniziando a salire in maniera più decisa.

Aggirando il Sass de la pegura

Dopo 500 m si supera andando dritto un bivio, imboccando il sentiero in direzione di Alpe Oneda, fino a raggiungere l’asfalto nei pressi di due cascinali; al bivio si gira a destra, deviando verso Valcerrina, che si raggiunge dopo 1,2 km continuando sulla mulattiera principale.  In questa piana si trova il masso erratico di Sass de la pegura, raggiungibile dopo 70 m girando a destra al bivio della località, in mezzo ad una radura.

Raggiungendo il rifugio S.E.V.

Il percorso principale prosegue invece dritto superando alcuni ruderi per raggiungere dopo 1,2 km l’asfalto di via Ziniga, dove si gira a destra, risalendo gli ultimi 500 m che permettono di raggiungere il rifugio S.E.V. (1.235 m), da cui si gode di uno splendido panorama.

Verso la Colletta dei Corni

Si torna sui propri passi, imboccando però il sentiero che dopo 150 m sale a sinistra dalla mulattiera cementata, tenendo poi la destra al bivio per iniziare la lunga ma comoda discesa che porta alla Colletta dei Corni (878 m) 2 km più avanti.

Scendendo a Candalino

Qui si gira tutto a destra, prendendo il sentiero che scende verso Candalino, un’altra frazione di Valbrona, seguendo sempre questa direzione andando dritto al successivo bivio con il sentiero che porta a Valcerrina. Dopo 1,8 km di discesa si raggiunge di nuovo l’asfalto su via Risorgimento, che in poco meno di 500 m porta al bivio con via Addolorata, dove è presente un antico lavatoio.

Giungendo alla Chiesa della Madonna Addolorata

Si gira a destra, giungendo dopo 50 m di fronte alla chiesa della Madonna Addolorata, costruita nel 1703 per volere del prevosto De Micheli e consacrata nel 1724; nel 1726 venne realizzato il piccolo campaniletto in corrispondenza della facciata. Si prosegue nella stretta via, prima di girare a sinistra dopo 100 m su via Don Luigi Sturzo, quindi a destra su via Ortalli al successivo bivio, arrivando infine di nuovo sulla SP46, da cui un breve tratto riporta al punto di partenza del percorso.