- Itinerari
Un amore da rifugio
Nell'incantevole balconata naturale dell'Alpe Mota, che si affaccia sul gruppo delle Grigne, Claudio Prada e Chiara Benedetti, iniziarono a condividere il proprio destino. Dal Maggio 2011 la coppia apre agli escursionisti le porte della bella casa alpina di proprietà del CAI di Itrobio a loro affidata, il Rifugio Buzzoni.
L'itinerario arriva proprio nella loro dimora partendo da Introbio in provincia di Lecco.
Eccoci in Valsassina, nel Lecchese, per la precisione a Introbio, dove parcheggiamo in Piazzetta Pretorio. Abbiamo deciso di raggiungere il Rifugio Buzzoni, poco sotto il passo del Gandazzo che lo mette in collegamento con i Piani di Bobbio, facendoci guidare dal sentiero numero 25. Ci lasciamo presto alle spalle l’abitato, entrando nel bosco, percorrendo le viuzze All’Acqua e Per Biandino. L’ambiente tra castagni, betulle, poi abeti e, infine, faggi caratterizzerà la nostra escursione fino alla meta. Nella parte iniziale, per un breve tratto, si sovrappongono tre segnavia: il 25, il 27 e il 40. Quest’ultimo è quello che porta nella conosciutissima Valle Biandino.
Camminiamo prendendo quota su una caratteristica mulattiera proprio fino al bivio per la Valle Biandino. Pieghiamo a destra di fronte al bel cippo in pietra con le indicazioni dei vari itinerari e continuiamo a seguire il 25. Il fondo acciottolato diventa presto sentiero e tocchiamo in Località Corno gli 859 metri di altitudine. Il tracciato è ben segnalato e porta, poco prima di arrivare alle Baite Serra, alla costa di San Martino e al pozzo del diavolo. Qui la tradizione popolare vuole che i due si siano sfidati nel salto.
Lasciate alle spalle le Baite Serra oltrepassiamo il torrente ed entriamo nella pineta di Mezzacca. Ci spostiamo ora sulla destra del versante della stretta valle e, con pendenze che si fanno un po’ più decise, risaliamo attraverso la faggeta che conduce all’alpe Tee. Ai suoi 1.383 metri veniamo accolti da uno straordinario faggio monumentale. Nella zona non è l’unico e mostra i segni di un fulmine che si è accanito sul tronco secolare. A questo punto i segnavia 25 e 19, che arriva da Barzio, disegnano il medesimo tracciato. Il secondo può essere utilizzato come alternativa per il rientro assieme al sentiero 14, che va imboccato più in basso, al passo di Nava. Un ultimo sforzo in mezzo al bosco, in direzione dell’alpe Mota e del Rifugio Buzzoni, ci regala una panoramicissima veduta sulle Grigne.
L’articolo da cui è tratto questo itinerario, lo trovate sulle pagine della rivista di FEBBRAIO 2021 UN AMORE DA RIFUGIO.
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