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Panorami e antichi mestieri

Dalla vetta del Palanzone al panorama dalla Chiesa "del Soldo", rientrando per la Via Crucis fino al torchio di Palanzo.

Partenza/Arrivo
Da: Riva di Palanzo (CO)
A: Riva di Palanzo (CO)
Tipologia/Periodo
A piedi
Primavera/Estate/Autunno/Inverno
Durata/Lunghezza
8h
15.43km - 8 Tappe
Dislivello
Salita: 1637m
Difficoltà
MEDIA

Camminiamo alla ricerca di tre luoghi simbolo del Triangolo Lariano.

Prima i 1,436 m della seconda cima del territorio il Palanzone, poi lo splendido belvedere ritratto in tante fotografie dalla chiesa di S. Maria Addolorata detta "del Soldo" per il dazio che veniva applicato in epoca di guerra tra Como e Milano. Infine, il torchio monumentale per le vinacce: uno dei primi edifici costruiti a Palanzo.

Mostra cosa c'è nelle vicinanze:

Partendo da Riva di Palanzo

Il punto di partenza consigliato è uno dei parcheggi nei pressi dell’attracco di Riva di Palanzo a Faggeto Lario, raggiungibili dalla SP583 che collega Como con Bellagio, oppure volendo usare i mezzi pubblici la fermata di Via Statale - Pensilina delle linee C30 e C32, o l’attracco stesso se si volesse arrivare in battello.

Dall’attracco si procede dritto per raggiungere l’asfalto di via alle rive, dove si gira a sinistra per prendere la carrozzabile cementata che sale ripida a destra dietro l’Hotel Vapore, diventando scalinata appena prima della chiesa di San Giuseppe, sorta nel luogo ove esisteva un precedente oratorio dedicato a San Francesco d'Assisi e al cui interno si conserva la pala d'altare del 1640 dei fratelli Lampugnani. La gradinata prosegue passando sotto la SP583 e diventando poi mulattiera acciottolata, raggiungendo dopo 1,5 km ed un guadagno di 350 m di quota l’abitato di Palanzo, un’altra delle frazioni di Faggeto Lario.

Verso la Chiesa di San'Ambrogio a Palanzo

Raggiunto l’asfalto, si risale attraversando la SP43 di Faggeto e imboccando la mulattiera che entra nel centro storico fino a trovarsi di fronte dopo 150 m la chiesa di Sant’Ambrogio, che fu citata nel corso del XIII secolo come cappella dipendente dalla pieve di Nesso; come parrocchia indipendente è ricordata a partire dagli atti delle visite pastorali del XVI secolo.

Deviando verso l'antico Torchio

Poco prima della chiesa, sulla sinistra, vi è un antico torchio conservato all'interno di un antico rustico in pietra di proprietà comunale, dichiarato monumento nazionale per le eccezionali caratteristiche e per il buono stato di conservazione.

Arrivando alla Chiesa di San Giorgio a Lemna

Al bivio della Chiesa di Sant’Ambrogio, dove ritorneremo alla fine dell’anello, si incrocia il tracciato della storica Strada Regia. Si gira a destra per la mulattiera che, superato un ponte, esce dall’abitato per riallacciarsi alla SP43 dopo 450 m, che occorre percorrere per 1,4 km fino alle porte della frazione di Lemna al bivio con la ripida scalinata che entra a sinistra nel centro storico. Al bivio con la fontanella si gira a sinistra per raggiungere dopo 50 m piazza San Giorgio, che ospita il municipio e l’omonima chiesa, la cui dedicazione potrebbe essere un indizio dell’origine longobarda: San Giorgio, infatti, come altri santi guerrieri (Michele arcangelo e Martino) era molto venerato dai Longobardi.

Passando dal Masso Avello di Bicogno

Si tiene la destra proseguendo su via Arca in direzione della Bocchetta di Lemna, incontrando dopo 300 m il masso avello di Bicogno, unico esistente nella zona di Faggeto Lario; si prosegue per attraversare l’omonimo borgo seguendo i segnavia in direzione della Dorsale, girando a sinistra al bivio per imboccare la carrozzabile cementata che risale ripida fino alla bocchetta di Lemna (1.115 m), dove dopo 2,8 km si incrocia la Dorsale del Triangolo Lariano.

Approdando alla vetta

Si gira a sinistra in direzione del Monte Palanzone, tenendo poi la destra dopo 350 m al bivio per la vetta di Pizzo dell’Asino (1.272 m), raggiungibile da un impegnativo sentiero di 500 m in cui si guadagnano circa 150 m di quota. La comoda mulattiera porta dopo 1,1 km alla bocchetta di Palanzo (1.210 m), oltre la quale c’è il bivio con le due varianti del percorso. La variante, molto meno impegnativa a livello fisico, prosegue a sinistra al bivio prima della salita alla vetta, passando dopo 550 m il Rifugio Riella e raggiungendo il bivio con il percorso principale dopo 1,7 km al bivio per la Madonna del Soldo.

Il percorso principale invece prosegue dritto al bivio lungo la salita per la vetta del Monte Palanzone (1.436 m), raggiungibile dopo 600 m di ripida ascesa, dove si gode di uno splendido panorama dalla seconda cima del Triangolo Lariano.

Verso il Cippo Marelli

Oltre la vetta si tiene la sinistra al bivio dopo 300 m e poi dritto una volta giunti a Cippo Marelli, all’incrocio con la mulattiera; si raggiunge dopo 900 m la bocchetta di Schiff (1.255 m), dove si gira a sinistra per la mulattiera in discesa in direzione di Palanzo per il Gaggio per raggiungere dopo 400 m il punto di incontro con la variante del percorso per il Rifugio Riella.

Ammirando il panorama dalla Madonna del Soldo a Palanzo

Si prosegue in discesa verso destra in direzione Madonna del Soldo sulla mulattiera che, perdendo 350 m di quota in poco meno di 2 km, passa dalla località de Il Gaggio fino ad incrociare la mulattiera che a sinistra sale alla bocchetta di Palanzo. Si gira invece a destra per proseguire in discesa, raggiungendo dopo 1 km le porte della frazione di Palanzo, dove oltre il ponte in pietra si gira a destra per la scalinata che porta in 300 m alla chiesa di Maria Addolarata detta “del Soldo”, che una campagna di restauri ha riportato ad antico splendore la pavimentazione, le balaustre e la decorazione pittorica alle pareti e alle volte. Questa chiesa fu edificata nella seconda metà del '500 in una stupenda posizione panoramica fuori dall'abitato di Palanzo dalla quale è possibile godere di una splendida vista sul Lario. Scattate le doverose fotografie si riprende il sentiero in discesa, percorrendo al contrario la via crucis fino a rientrare nel centro abitato e al bivio della chiesa di San Giorgio, dove è possibile, girando a destra, scendere di nuovo fino al punto di partenza all’approdo di Riva.