- Itinerari
Il Bosco dei Fontanili di Spirano
Andiamo alla scoperta del Bosco dei Fontanili, a Spirano un paese della pianura bergamasca, insieme al gruppo Fab-Flora Alpina, che ha inserito questa area tra i «Trenta luoghi verdi del cuore».
In mezzo alla pianura, quello dei fontanili del Conzacolo, al confine con Cologno al Serio, è un piccolo bosco della superficie di circa 5 ettari, lungo 750 metri e largo da 40 a 100. Nonostante la sua indiscutibile importanza gode solo della generica tutela accordata alle aree boschive. Ma è la più preziosa sopravvivenza della foresta planiziale, con una ricca varietà di specie e la singolare collocazione tra le teste di numerosi fontanili. Assediata dalle colture intensive di mais e soia, ma preannunciata da alcune cortine arboree, la folta macchia del bosco spicca nella campagna.
Provenendo da Spirano, appena prima del cimitero, a una piccola rotatoria si volta a destra in Via Fontanili e la si segue fino a incrociare, a sinistra, Via Oplida, dove c’è un piccolo parcheggio. Poco più avanti la strada diviene uno sterrato, poi supera la Cascina Oplida e volge verso sud, fiancheggiata dall’asta quasi sempre asciutta di una prima serie di fontanili, le cui teste sono circondate dalla boscaglia.
Si procede per circa mezzo chilometro e, appena oltre un alto pioppo nero ben visibile già in lontananza, un grande cippo segna l’ingresso al Bosco dei fontanili. Lo sterrato si tiene ora al margine orientale del bosco, ma è più conveniente entrarvi con uno dei sentieri che si diramano in più punti. Provevendo dallo spazio aperto dei coltivi, l’ingresso nel bosco svela un ambiente del tutto inatteso, autentico archivio vivente di piante rare o scomparse nella restante pianura, impreziosito dall’acqua che sgorga dalle sorgenti.
Tutte le tipiche specie arboree e arbustive planiziali sono ben rappresentate, ma è nell’umile strati erbaceo che si osservano le specie più preziose. Se carici e luzule sfuggono alla vista per l’aspetto modesto, campanellini, scille, anemoni e aglio orsino inondano il sottobosco con i loro fiori, mentre meno frequenti ma altrettanto preziosi sono il delicato e precocissimo croco bifloro, l’insolito gigaro macchiato, l’asparago selvatico e il sigillo di Salomone multifloro. Ma forse il bosco offre le suggestioni più struggenti a fine stagione, quando le foglie prossime a cadere si infiammano di colore e le prime nebbie ne rendono incerti i confini, dilatandoli all’infinito.
Per le fioriture il periodo migliore è compreso tra la fine di febbraio e l’inizio di maggio, mentre per apprezzare meglio la particolarità dei fontanili occorre sapere che normalmente l’acqua sgorga, più o meno copiosa, tra novembre e aprile, mentre manca negli altri mesi.
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