• Itinerari

I musei a Varese

Dall’archeologia all’arte contemporanea

Partenza/Arrivo
Da: Villa Mirabello, Varese
A: Villa Panza, Varese
Tipologia/Periodo
Bicicletta
Primavera/Estate/Autunno/Inverno
Durata/Lunghezza
3 h
6.70km - 3 Tappe
Dislivello
Salita: 0m
Discesa: 0m
Difficoltà
PER TUTTI

I musei della città di Varese possono soddisfare gli interessi di tutti, perché ospitano collezioni molto varie, relative a diversi periodi storici.
 

Tappa 1: Villa Mirabello

Tappa 2: Castello di Masnago

Tappa 3: Villa Panza

Mostra cosa c'è nelle vicinanze:

Villa Mirabello

Cominciamo con Villa Mirabello, situata sul colle omonimo, che nel 1948 divenne sede museale dopo che gli eredi di Gaetano Litta Modignani l’ebbero ceduta al Comune di Varese.

Nel museo, si può incontrare una ricca collezione archeologica, con l’imperdibile mummia, che si scoprì appartenere a un ragazzino, morto probabilmente di polmonite. Di pregio anche i tre aghi punteruolo in osso della Fontana degli Ammalati, recipienti ceramici e asce di bronzo dell’isolino Virginia e la Coppa Cagnola donata dal nobile Guido Cagnola.

Molto importante, inoltre, è il dipinto di Eleuterio Pagliano, che faceva parte della collezione di Antonio Traversi nella sua villa a Desio: questo quadro rappresenta lo sbarco a Sesto Calende nel 1859 del Battaglione dei Cacciatori delle Alpi, guidati da Garibaldi.

Castello di Masnago

Seconda tappa del nostro percorso è il Castello di Masnago: nato a scopo difensivo per poi essere trasformato dalla famiglia Castiglioni in una villa di delizia, è divenuto negli anni Ottanta la sede del Museo di Arte Moderna e Contemporanea della città di Varese. Tra i resti più significativi dell’antico edificio, troviamo la torre, archi, portici e molteplici affreschi quattrocenteschi, ritrovati dall’allora proprietario Angelo Mantegazza nel 1939.

Al piano terra, si può ammirare la sala degli svaghi: sicuramente una delle scene più celebri è quella che rappresenta un uomo e una donna a cavallo, probabilmente Giovanni Castiglioni e Maria Lampugnani, quest’ultima ritenuta la committente dell’opera.

Una parete dedicata alla rappresentazione dell’acqua fa da collegamento fino al piano superiore, dove si trova la sala dei vizi e delle virtù che rappresenta gruppi di donne a tre su sfondo rosso. Ogni gruppo è composto da una donna centrale con una corona e un abito sobrio, rappresentante la virtù e due donne laterali che hanno caratteristiche più marcate e incarnano i vizi.

Tra i quadri imperdibili, troviamo la “Tamar di Giuda”, dipinta da Francesco Hayez, la “Bambina con fiori” di Giacomo Bella e infine “La torre di Velate e il Sacro Monte di Varese” di Renato Guttuso

Villa Panza

Proseguendo nel nostro itinerario, è giunta l’ora di imbatterci nella scoperta della storia contemporanea della città. Cominciamo da una delle piazze più celebri di Varese: Piazza Monte Grappa, ideata da Mario Loreti negli anni Trenta, a seguito dell’elezione di Varese a capoluogo dell’omonima provincia nel 1927. Da qualche anno Marcello Morandini, artista varesino di fama internazionale, ne ha ridisegnato la pavimentazione per collegare tra loro i tre ambienti circostanti: il palazzo della Camera di Commercio, lo spazio viabilistico e l’area della fontana che domina la scena.

 

Proseguendo il cammino lungo corso Matteotti, area pedonale del centro storico che presenta ai lati le tipiche case varesine a lista, con negozi e botteghe situati sotto i portici, si giunge a Piazza del Podestà con la statua bronzea del Garibaldino e il Palazzo del Pretorio, una delle poche testimonianze del passato comunale di Varese resistito al progetto di urbanizzazione avvenuto all'inizio del Novecento. Poco più avanti, si incontra via Del Cairo impreziosita da un modello geometrico donato dall’artista Morandini, ideatore dell’omonima Fondazione in Villa Zanotti. La Villa é stata restaurata per promuovere l’Arte Concreta e Costruttivista di Morandini e di altri artisti contemporanei.

 

Lungo via San Martino si giunge al Tribunale, palazzo novecentesco situato in Piazza Cacciatori delle Alpi, utilizzata storicamente per le esecuzioni capitali e da lì, salendo verso il colle di  Biumo, si arriva in piazza Litta, su cui si apre l'ingresso di Villa Panza.

Fondata nel diciassettesimo secolo da Giovanni Battista Orrigoni, Villa Panza nasce come una villa di delizia: è divisa in due ali, quella padronale e quella dei rustici, ed è arricchita da un eccezionale giardino dal quale è possibile ammirare la città.

Ospita una collezione di arte contemporanea raccolta da Giuseppe Panza, il quale nel 1996 ne fece dono, assieme a tutto il complesso, al FAI, che ristrutturò il palazzo  per convertirlo in museo.