- Itinerari
Dal Pizzo dei Tre Signori alla Valtellina
In questo itinerario si attraversa la “Via del Bitto” che è un formaggio tra i più conosciuti ed apprezzati in Italia e non solo, sono 30 gli alpeggi nei quali questo pregiato formaggio viene prodotto.
Il suo sapore è dolce e delicato e diventa via via più intenso più intenso con il procedere della maturazione. Non si può dunque terminare la tappa senza conoscerlo e gustarlo.
Lasciato il Rifugio Santa Rita, imboccare verso sinistra in leggera salita il Sentiero della Tempestada fino a giungere in poco più di un’ora alla Bocchetta di Trona. Se, invece, si è pernottato presso il Rifugio Falc scendere per il sentiero che si dirige verso il Rifugio Casera di Varrone fino ad incrociare il Sentiero della Tempestada che dalla Bocchetta della Cazza, dove si trova il Rifugio Santa Rita a quota 2000 metri, raggiunge la Bocchetta di Trona (2092 m). Si è quindi sull’antica Via del Bitto, che collega Introbio in Valsassina con Morbegno in Valtellina.
Dalla Bocchetta di Trona scendere per un tratto erboso fino ad una baita, da lì traversare a sinistra seguendo le indicazioni per il Rifugio Trona Soliva (1907 m) al quale si giunge dopo aver superato un traverso molto panoramico. Una volta raggiunto il rifugio-alpeggio si arriva alle baite della Casera Nuova di Trona (1830 m), da cui deviare a sinistra lungo una mulattiera scendendo in direzione Nord-Nord Est. Quest’ultima. con tratti scavati nella roccia, a quota 1580 m, incrocia il sentiero proveniente dal bacino artificiale di Trona.
A quota 1450 m si giunge ad un altro bivio: proseguendo sulla sinistra costeggiare il torrente Bitto fino ad un ponte da attraversare sulla sponda destra del corso d’acqua al cospetto di alcune baite collegate a Gerola Alta da un’altra mulattiera lastricata. Raggiunte le prime case di Gerola Alta proseguire sulla strada provinciale e in pochi minuti di cammino, puntando al campanile della Chiesa di San Bartolomeo, giungere al nucleo centrale di Gerola. Lasciate le ultime case del paese, il cammino prosegue parallelo al torrente Bitto per circa 800 metri; dopo che la strada ha disegnato una doppia curva a forma di esse, si intravedono sulla destra il nucleo delle case di Valle (988 m).
Superare il ponte sul Bitto e incamminarsi lungo la bella mulattiera che scorre tra le case della frazione, ritornando sulla strada provinciale. Attraversare Pedesina (992 m) e subito dopo l’inizio della semicurva a sinistra che precede le prime case del paese parte un sentiero sulla destra che raggiunge un gruppetto di case, oltre le quali proseguire fino ad intercettare la strada che conduce alla Centrale Enel situata nel fondo valle.
Attraversata la strada il cammino continua fino al Gisol del Pich, un’antica cappelletta affrescata posta su un dosso roccioso a sinistra del sentiero, da qui proseguire fino all’importante ponte che permette di superare la parte inferiore dell’impervia Val Mala. La mulattiera sfiora il paese di Rasura, che viene superato passando sotto la chiesa parrocchiale di San Giacomo.
Dopo una breve discesa si può notare sulla destra il Mulino del Dosso, oggi Museo Etnografico Vanseraf. Continuare a camminare lungo un’ampia strada sterrata che porta ad una grande fontana dove potersi rinfrescare. Il percorso sterrato diventa poi una strada asfaltata che in breve porta a Sacco: pochi passi sulla strada provinciale e poi imboccare una stradina secondaria che si distacca sulla sinistra attraversando il paese fino ad arrivare alla celebre Casa Vaninetti con il suo Museo dell’Homo Selvadego.
Dalla piazza della chiesa di Sacco passa il sentiero “della Bona Lombarda”, che attraversando la strada provinciale, continua fino alla cappelletta dedicata proprio alla compagna del capitano di ventura Pietro Brunoro. Continuando la discesa si giunge alla Selva Maloberti a quota 400 metri. Dopo un ultimo tratto di discesa sulla mulattiera ad un tornante sulla sinistra lasciare la mulattiera e imboccare una ripida stradina che scorre tra le prime case di Morbegno.
La discesa porta al ponte sul torrente Bitto, al cui centro è collocata la statua di San Giovanni Battista Nepumoceno. Da qui attraversare il centro urbano di Morbegno: procedere lungo vicolo Tommaso Nani e poi svoltare a sinistra su via Pretorio, quindi svoltare leggermente a sinistra per attraversare piazza Caduti per la Libertà. Continuare su via Tommaso Nani fino a raggiungere una rotonda: prendere la seconda uscita e imboccare via Tommaso Ambrosetti; all’ulteriore rotonda proseguire dritto, quindi prendere a destra via Martinelli da cui arrivare alla stazione ferroviaria di Morbegno, una delle due mete finali del cammino della DOL dei Tre Signori.
Mostra cosa c'è nelle vicinanze: