• Itinerari

Dal Brunone a piedi fino al Coca

Partenza/Arrivo
Da: Piateda (SO)
A: Teglio (SO)
Tipologia/Periodo
Trekking
Primavera/Estate
Durata/Lunghezza
5 ore
6km
Dislivello
Salita: 805m
Difficoltà
MEDIA

Dal rifugio Brunone, si prende avvio, guidati dal segnavia CAI n.302, che per un breve tratto, si condivide con il sentiero n.252 rivolto al Pizzo Redorta.
 

Abbandonato questo sentiero alla nostra sinistra, si prosegue diritti e in piano seguendo il segnavia 302, rimontando successivamente un dosso erboso dal quale si discende in una conca detritica e spesso colma di neve, anche in stagione avanzata.
Si guada il magro torrente nei pressi della cascata, e si inizia a risalire l’enorme pietraia, seguendo i segnavia, con un susseguirsi di zig-zag tra pietre e lingue di neve, costeggiando le possenti pareti del Pizzo di Redorta. Si raggiunge così la base di un canalino, che va risalito su roccette e sfasciumi, aiutandosi talora con le mani finché, quasi al termine, seguendo le numerose indicazioni rosso-bianche, si devia a destra (circa 2.510 m, 45’ dal rifugio) per rimontare un dosso roccioso, dal quale, procedendo con una diagonale in salita e aggirando alcuni massi, si perviene a una selletta assai panoramica (2.580 m, 1h dal rifugio).
Ora si prosegue sul terreno sempre detritico, costeggiando a sinistra le nude rocce che scendono dal Pizzo Redorta e, tenendo sempre la sinistra, si risale una valletta. Un ampio traverso in piano, su sfasciumi colonizzati da poche specie vegetali, tra cui la bella Viola comolli, ci porta a un’ampia sella, identificata da un grosso omino di pietra (2.652 m, 1h 30’ dalla partenza), dalla quale si osserva la Vedretta dei Secreti che si percorre a mezzacosta su residui di neve e ghiaccio fino a risalire a un intaglio a circa 2.680 metri, denominato Sella dei Secreti.
Ora si discendono, con precauzione, alcuni metri sul sentiero un po’ esposto tra roccette e quindi, con un altro ampio giro, si giunge in un pianoro costituito da sfasciumi, massi e roccette, dove su un grosso masso è indicata la deviazione a destra per il lago d’Avert (2.650 m circa, 2h dal rifugio Brunone). Alla nostra sinistra è ben visibile “ol Simàl”, che con i suoi 2.712 metri rappresenta il punto più elevato del Sentiero delle Orobie.
Raggiuntolo, ecco apparire la grande veduta sul Dente di Coca, sulla Cima d’Arigna e sul Pizzo Coca. Imboccando il ripido canale franoso, attrezzato con catene metalliche, che scende sull’altro versante, si arriva presso l’alto circo della valle Antica, spesso coperto di neve, e si prosegue verso Est sino all’intaglio del Forcellino. Da qui, un successivo canale roccioso immette su un malagevole pendio di ghiaie ed erba.
Il sentiero, tagliando a mezza costa questo pendio, permette di aggirare la punta della Cima di Avert (2.616 m, si tratta del culmine dell’estremo sperone che il Pizzo Redorta manda verso Sud) e di proseguire con una serie di saliscendi che superano di volta in volta alcuni cordoni rocciosi opportunamente attrezzati con catene metalliche che aiutano nei passaggi più esposti anche l’escursionista meno esperto.
Oltrepassata anche la costola dell’ultima elevazione del Pizzo Redorta, si scende nella piccola conca appena sopra le smeraldine acque del lago di Coca e, dopo la gradita pausa “rinfrescapiedi”, un ultimo breve tratto di sentiero permette di divallare al vicino spalto roccioso su cui è costruito il rifugio "Mario merelli" al Coca.

 

Mostra cosa c'è nelle vicinanze: