• Itinerari

Da Valbondione al tetto delle Orobie

Partenza/Arrivo
Da: Valbondione (BG)
A: Ponte in Valtellina (SO)
Tipologia/Periodo
Trekking
Primavera/Estate
Durata/Lunghezza
6 ore
6km
Dislivello
Salita: 2226m
Difficoltà
DIFFICILE

Siamo in Alta Valle Seriana e lasciamo l’auto in uno dei parcheggi di Valbondione in provincia di Bergamo.

 

Oltrepassate le ultime case della frazione Sambughera (937 metri), sulla sinistra comincia il sentiero (segnavia 301). Anche qui vi è possibilità di qualche parcheggio a lato della strada. Scendiamo al fiume Serio e, superato un ponticello, il tracciato si sviluppa a tornanti lungo il ripido versante boscoso. È un continuo entrare e uscire dal bosco, prendendo quota con decisione. Salendo incontriamo i segnavia che indicano diritto il rifugio Coca, la nostra meta, e a destra Maslana e il Rifugio Göi del Cà.

Usciti definitivamente dal bosco, e attraversato il torrente, si procede inizialmente con un’altra sostenuta salita affiancata da alcune protezioni. Il rifugio è proprio sopra di noi. Superiamo un piccolo invaso dell’Enel e poco dopo i segnavia indicano a sinistra il rifugio Coca, che raggiungiamo in circa 2,30 ore di cammino, con un ultimo zig zag, breve, ma ancora ripido.

Per chi invece punta alla vetta del pizzo Coca occorre risalire la valle fino al lago omonimo (2.108 m – segnavia 302). Comincia qui la parte più impegnativa. Proprio di fronte al bellissimo specchio d’acqua alpino ci si alza verso destra (segnavia 323), superando la ripida pietraia e un canalino con facile arrampicata. Poi un terreno più agevole, ma sempre dalla pendenza impegnativa, caratterizza l’itinerario fino alla bocchetta del Polledrino (2.670 m). Attraversiamo ora la conca che conduce alla soprastante bocchetta del Camoscio (2.719 m) dove inizia la via alpinistica per l’ascensione al pizzo.

Soltanto per escursionisti esperti, con passaggi di difficoltà I e II. Si affronta subito un camino di circa una trentina di metri. Dopodiché si susseguono tratti di sentiero e roccette e gradoni di roccia. Infine, ancora su sentiero e roccette si guadagna la croce di vetta (3.050 m).

(Ph: Matteo Zanga)

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