- Itinerari
Da Introbio al Rifugio Grassi
Sulla rivista Orobie di gennaio 2018 viene proposto un itinerario per assaporare la Dol (Dorsale orobica lecchese) in inverno.
È un percorso classico, percorribile senza particolari difficoltà anche in presenza di neve. Per chi non se la sentisse di affrontare il cammino in una sola giornata il consiglio è quello di spezzare la gita in due giorni, sostando al rifugio Tavecchia, alla bocca di Biandino, oppure usufruire del servizio di trasporto in jeep fino a quest’ultima contattando i rifugisti del Tavecchia o del Madonna della Neve.
Il primo tratto, da Introbio alla bocca di Biandino, fa parte della storica «Via del bitto», indicata con i segnavia bianchi e rossi e la sigla «VB». Dopo un paio d’ore di cammino su strada sterrata o cementata e su mulattiere si giunge alla bocca di Biandino da dove si spalanca dinanzi agli escursionisti l’ampia conca omonima, uno dei migliori pascoli prealpini, che si apprezza in versione invernale. A questo punto si lascia la strada, si attraversa un ponticello sul torrente Troggia e si procede sul sentiero n. 40 seguendo le indicazioni per il rifugio Alberto Grassi.
Vi è inoltre la possibilità di raggiungere il Grassi da Bobbio, lungo il tracciato della Dol o da Valtorta, ma la salita da Biandino è la più consigliabile nei mesi invernali. Dopo la casa vacanza Pio X finisce il bosco di conifere e in breve si vede il passo di Camisolo. In poco più di un’ora dalla bocca di Biandino si arriva al rifugio Grassi gestito da Anna e Amos dove si possono mangiare prelibati piatti preparati con cura e pernottare in un ambiente raccolto e accogliente.
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