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Alla volta della Pietra Pendula
"Masso, che posa in equilibrio, a mo' di ombrello, sulla punta acuta di uno scoglio." - Geologia d'Italia di G. Mercalli
Herman Hesse definì Torno "un amore a prima vista".
Vicoli, piazzette e la stupefacienza dei monumenti medioevali, specchio dell'importanza che raggiunse il borgo in quel periodo nella lavorazione e nel commercio della lana. Il consiglio? Due piccole deviazioni per visitare la chiesa di S. Tecla in riva la lago e quella di S. Giovanni con all'interno la reliquia del Sacro Chiodo, portata secondo tradizione della Terrasanta nel 1099.
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Tappe dell'itinerario
Verso Montepiatto
Il punto di partenza consigliato è il parcheggio di piazza Caronti lungo la SP583 o uno dei parcheggi nei pressi del municipio, oppure la fermata di Piazza Caronti a Torno delle linee C30, C31 e C32 se si volesse raggiungere la partenza tramite autobus, oppure l’attracco di Torno se si volesse arrivare in battello. Il punto di partenza si trova lungo la storica Strada Regia.
Da qui si imbocca la SP583 in direzione Blevio, girando dopo 150 m a sinistra per imboccare la scalinata che entra tra gli edifici storici risalendo per 400 m oltre il borgo seguendo le indicazioni fino a incrociare l’asfalto di via Tridi, dove si prosegue per 100 m in salita fino ad incrociare via Torno-Montepiatto nel bivio dove ritorneremo al termine dell’anello. Si gira a destra seguendo la direzione per Pietra Pendula fino al termine della strada, imboccando la mulattiera acciottolata soprannominata “la drizza” che entra ripida nel bosco, superando la cappelletta di San Giuseppe prima di un nuovo bivio. Qui si abbandona la strada principale imboccando il sentiero che inizia a salire rapidamente a sinistra per guadagnare 250 m di quota in poco più di 1 km arrivando alle porte del borgo storico di Montepiatto.
Percorrendo "la Drizza"
Si gira a destra seguendo la direzione per Pietra Pendula fino al termine della strada, imboccando la mulattiera acciottolata soprannominata “la drizza” che entra ripida nel bosco, superando la cappelletta di San Giuseppe prima di un nuovo bivio. Qui si abbandona la strada principale imboccando il sentiero che inizia a salire rapidamente a sinistra per guadagnare 250 m di quota in poco più di 1 km arrivando alle porte del borgo storico di Montepiatto.
Arrivando alla Chiesa di Santa Elisabetta
Si prosegue dritto per entrare nel borgo, quindi al suo interno si prende il sentiero a sinistra seguendo le indicazioni per la chiesa di Santa Elisabetta, raggiungibile dopo 400 m lungo la scala santa, dalla quale si gode di uno splendido panorama dal vicino belvedere.
Arrivando alla Pietra Pendula
Si prosegue lungo il sentiero per giungere in breve alla Pietra Pendula, un masso di ghiandone proveniente dalla Val Masino poggiato su uno stretto basamento di roccia calcarea locale, molto probabilmente assottigliato ad opera dell'uomo per far risalire il blocco roccioso, in modo da accentuare la caratteristica forma di fungo.
Rientro a Piazzaga
Si prosegue per ritornare al borgo, dove si gira a sinistra in direzione Piazzaga per imboccare la scalinata che sbuca poi sulla carrozzabile in cemento e pietra. Si abbandona la strada principale, imboccando a sinistra la mulattiera che inizia a scendere verso Torno, permettendo di ritornare al bivio già incontrato ad inizio percorso a in via Tridi dopo 1,8 km, dal quale si ritorna al punto di partenza del percorso scendendo di nuovo alla Strada Provinciale 583.