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Angera, la signora del Lago
Il borgo di Angera è uno dei tanti orgogli della provincia di Varese, situato sulla sponda orientale del Lago Maggiore.
L’insediamento si sviluppò in epoca romana, tra I e II secolo d.C. grazie ai commerci che si svolgono sul Verbano e che vedono Angera un importante attracco portuale sul lago per lo scambio di merci, come pietra e legname.
Per visitare la cittadina puoi seguire un percorso di più di quaranta tappe, che insieme formano il cosiddetto “Museo Diffuso", tra opere artistiche, storiche e meraviglie paesaggistiche.
1^ Tappa: Chiesa Parrocchiale di S. Maria Assunta
2^ Tappa: Fanciullo di Angera di RAVO
3^ Tappa: Villa Liberty
4^ Tappa: Porto Austriaco
5^ Tappa: Oasi della Bruschera
6^ Tappa: la Rocca
Mostra cosa c'è nelle vicinanze:
Tappe dell'itinerario
Santa Maria Assunta
Partendo dalla Piazza Parrocchiale, antica area pubblica di epoca romana, si trova la chiesa di Santa Maria Assunta, sorta sulla precedente chiesa già esistente nel XIII secolo e innalzata utilizzando la pietra d’Angera, famosa per i suoi colori chiari
Fanciullo di Angera
Percorrendo via Greppi, al numero 16 è dipinto il Fanciullo di Angera, una riproduzione di un’opera di Caravaggio, nata nel 2016 dalla genialità dell’artista Andrea Ravo Mattoni, con la tecnica dei colori spray. L’opera ritrae un fanciullo che regge una canestra di frutta, tra cui l’uva, simbolo di abbondanza dell’agricoltura dell’antico borgo per la produzione di vino. Altre opere dell’artista Ravo abbelliscono i muri di Angera, come Ludovico il Moro e un particolare della Sala di Giustizia della Rocca di Angera.
Villa Liberty
Scendendo verso il lago da Via Marconi, si raggiunge Piazza Garibaldi, con la Villa Liberty; uno degli esempi locali di architettura in stile liberty, diffusosi nella provincia di Varese all’inizio del ‘900. L’edificio è caratterizzato da tipici elementi come la torretta, le pitture floreali e gli affreschi interni; oggi la villa è anche sede di una galleria d'arte contemporanea.
Porto Austriaco
Camminando lungo Piazza Garibaldi, si raggiunge il Porto Austriaco, realizzato durante la dominazione asburgica. Venne inaugurato nel 1819 per favorire il commercio e permettere ai vari battelli di approdare agevolmente. È una struttura caratterizzata da imponenti mura in granito.
Oasi della Bruschera
Seguendo la passeggiata sul lungolago verso Est, si osserva l’Oasi della Bruschera, collocata a Sud del borgo, che è l’ultima fascia di foresta allagata della Lombardia, e per questo caratterizzata da boschi umidi, prati, sistemi di risorgive, stagni e piccoli appezzamenti agricoli. Dall’Oasi della Bruschera è anche possibile ammirare l’Isolino Partegora, una piccola isola al centro del golfo ricoperta da pioppi e circondata da canne palustri.
Rocca di Angera
Non si può dire di aver visitato Angera, però, senza raggiungere la famosissima Rocca che domina il lago e fronteggia la città di Arona, posta sulla sponda piemontese. All’interno dell’edificio, è situata la corte nobile, che ospita reperti archeologici ritrovati ad Angera e un torchio per la pigiatura dell’uva proveniente dai ricchi vigneti della zona.
Tra la cinta muraria meridionale e quella occidentale, si distingue la Torre di Giovanni Visconti, eretta nella prima metà del XIV secolo. Sul lato occidentale della torre si trova lo stemma dell’arcivescovo, il biscione sormontato dalla mitria con le iniziali “IO.VI”.
Uno degli ambienti importanti che si affaccia sul cortile è la Sala della Giustizia, dove è presente un ciclo di affreschi realizzati dal Maestro di Angera dopo la battaglia di Desio del 1277, vinta da Ottone Visconti.
Percorrendo le stanze interne dell’ala borromaica, si arriva alla Sala delle Cerimonie, un grande locale dal soffitto ligneo, che ospita frammenti di dipinti murali del palazzo Borromeo di Milano, spostati qui in seguito a un bombardamento che distrusse una parte dell’edificio. I dipinti costituiscono uno degli esempi più importanti di pittura tardo-gotica lombarda, con La Raccolta delle melagrane, Le storie di Esopo e Figure maschili e femminili in un battello.
Si può inoltre passeggiare nel giardino, che si sviluppa tutto intorno alla cappella preesistente ed è composto da diversi parti, secondo la consuetudine medievale: il boschetto, il giardino delle erbe piccole, quello dei principi e il verziere, tutti collegati da sentieri.
Il boschetto offriva erbe e frutti usati dai monaci per i loro medicamenti; dei suoi prodotti, ne usufruiva tutta la popolazione.
Il giardino delle erbe piccole, raccoglie le erbe officinali in aiuole rialzate, mentre quello dei principi è dedicato al puro piacere estetico. Nel Medioevo, era accessibile solo dalla famiglia del Castellano e fu un luogo di conversazione e socializzazione riservato a pochi. Il verziere è un orto frutteto, dove venivano coltivate le piante ornamentali e da frutto, esotiche e autoctone.