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Lago Maggiore Storie antiche

Con i suoi cinque corpi di fabbrica, costruiti tra il XII e il XVII secolo, la Rocca di Angera si erge a guardia del lago Maggiore.

Costituita dalla Torre Castellana, l’Ala Scaligera, l’Ala di Matteo Visconti con la splendida Sala di Giustizia arricchita da affreschi del XIII-XIV secolo, la Torre di Giovanni Visconti, l’Ala dei Borromeo, la fortificazione è di proprietà della famiglia Borromeo dal 1449. Offre al pubblico le Sale Storiche, impreziosite dal recente allestimento della Sala delle Maioliche, una straordinaria collezione composta da trecento rarissimi pezzi, e i giardini, ricostruiti in base agli antichi codici medievali. Da non perdere il Museo della bambola e del giocattolo, che propone oltre mille oggetti di legno, cera, cartapesta, porcellana, biscuit, composizione, tessuto datata dal Settecento a oggi.

L’origine del metano
Uno degli ultimi esempi di foresta allagata della Lombardia, l’Oasi della Bruschera alterna specchi d’acqua a sentieri tra alberi e canneti. Le ninfee bianche sono di casa e, passeggiando, si incontrano fiori rari come la viola palustre. La presenza di uccelli acquatici, tra cui il germano reale, la gallinella d’acqua, il martin pescatore, rendono l’Oasi una meta perfetta per gli amanti del birdwatching: è attrezzata con torri di avvistamento, utili anche a chi vuole godersi una vista inconsueta del lago Maggiore.
Tra la Bruschera e la riva di Angera si trova l’Isolino Partegora, coperto solo da pioppi e circondato da canne palustri. Nel 1776, in barca con amici, Alessandro Volta notò che dal fondale salivano delle bolle d’aria. Prese un campione delle acque e scoprì il metano.

L’ Anello delle fornaci
Sono ben conservate le fornaci di Ispra, esempi di archeologia industriale che punteggiano parte del territorio: l’attività estrattiva del calcare finalizzata alla produzione della calce era praticata sulle sponde del lago Maggiore fin dal Medioevo.
Parte di questi particolari edifici sono stati riconvertiti e ospitano oggi abitazioni private.
Un sentiero lungo cinque chilometri, che alterna pendenze anche ripide a passaggi a filo d’acqua, ne costeggia alcune, offrendo panorami sui boschi e sul lago.

Massi erratici
Un sasso gigantesco di serpentino emerge dalle acque del lago Maggiore nei pressi di Ranco. Si tratta del monumento naturale del Sasso Cavallaccio, un masso erratico bagnato dalle acque basse e paludose del golfo della Quassa. Siamo nell’unico tratto esteso di costa aperta con esposizione settentrionale di tutto il Verbano, dove si sono depositati grandi quantità di materiali morenici durante le glaciazioni quaternarie.
Questo particolare patrimonio paesaggistico, dai fondali sabbiosi e bassissimi, ricco di quasi cinquecento specie botaniche, costituisce dal 2010 il Parco del golfo della Quassa.
Un altro masso erratico eccezionale si trova a Sesto Calende: di serpentino verde, il Sas de Prea Buia è ricoperto di coppelle, incisioni che fanno pensare a un luogo sacro celtico.

L’eredità di Golasecca
Vasellame di ceramica, ornamenti di metallo, ma anche di corallo, ambra e altri materiali pregiati. E poi la tomba del Tripode (fine VI a.C.) - che raccoglieva le ceneri di una donna e un ricco corredo composto da diversi ornamenti - e il collo di un bicchiere che porta due iscrizioni, testimonianze rare di un alfabeto italico derivante da quello etrusco e definito “alfabeto di Lugano”. L’antica civiltà di Golasecca, che dall’età del Ferro si insediò tra Lombardia occidentale e Piemonte orientale, ha lasciato numerose tracce di sé, che si possono ammirare nel Museo archeologico di Sesto Calende: 800 reperti raccontano la storia di questo territorio dal terzo millennio a.C. fino al Medioevo. È molto interessante anche la sezione di fossili provenienti da Cheglio di Taino, che include diverse specie animali e vegetali dell’era del Pleistocene.
 

5 motivi per...

1. Santuario della Madonna della Riva, Angera. Il 27 giugno di ogni anno si celebra l’anniversario del miracolo del 1657, quando un affresco della Madonna sul muro di una casa, risalente al 1443, sembrò sudare sangue. La prima domenica di luglio, la tradizionale processione delle barche illuminate.

2. La Collegiata di Castiglione Olona. Un frammento di Toscana atterrato in Lombardia grazie al cardinale Banda Castiglioni, che impreziosì il paese con palazzi, chiese, scuole e luoghi di carità. I più importanti sono la Collegiata e il suo Battistero, con affreschi di Masolino da Panicale.

3. Il parco di Taino. “Un parco pubblico inteso come area urbana di compensazione, di riflessione, di sosta e di contemplazione”. Così Gio Pomodoro, autore del progetto del giardino, nel 1991. Al centro dell’area, la sua scultura Il Luogo dei quattro punti cardinali.

4. I prodotti tipici di Angera. Miele – millefiori, di acacia e di castagno – la grappa della distilleria Rossi d’Angera, assaporata da capi di stato, ministri e papi sin dal 1847 e anche il vino, prodotto fin dal Medioevo.

5. Museo arte plastica, Castiglione Olona. Primo museo di arti applicate alla plastica nato in Italia, è allestito nelle sale affrescate del trecentesco Palazzo dei Castiglioni di Monteruzzo. Ospita oltre cinquanta opere degli anni Settanta di artisti italiani e internazionali, da Man Ray a Enrico Baj.

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