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Parco dell'Oglio Sud
Un paesaggio dominato dall'agricoltura da percorrere anche in bicicletta lungo la rete di itinerari ciclopedonali
Il Parco dell'Oglio Sud comprende il basso tratto planiziale del fiume Oglio, che va dal confine con il Parco Oglio Nord alla confluenza con il fiume Po, interessando le province di Cremona e Mantova.
Il Parco occupa una superficie complessiva di circa 12.800 ettari.
Il paesaggio è fortemente caratterizzato dall'agricoltura dove la fitta rete idrica, spesso segnata da fasce arbustive e filari, che si snoda lungo le piane circostanti il fiume, interrompe la serie ordinata dei coltivi.
Le aree golenali spiccano nella campagna per le imponenti masse boscate dei pioppeti e, a tratti, per le dense bordure a salice bianco che a volte si estendono fino a costituire vere e proprie boscaglie di salice.
L'alveo del fiume Oglio è caratterizzato da un andamento sinuoso a canale unico con alcuni meandri ben evidenti, con sponde spesso ripide al cui piede emergono d'estate estesi spiaggioni di sabbia.
L'attuale assetto naturalistico del territorio del Parco dell'Oglio Sud è caratterizzato dal prevalere di aree naturali umide a vari stadi di evoluzione e di diversità floristica e faunistica, mentre le componenti forestali naturali sono modeste e situate principalmente lungo le rive a delineare l'andamento del fiume.
I principali elementi con elevata valenza naturalistica, si possono riscontrare lungo tutto il Parco con elementi di spicco quali le Riserve Naturali delle Lanche di Gerre, Gavazzi e Runate, le Bine, le Torbiere di Marcaria e la Golena di S. Alberto, nonché altri siti che pur non essendo riserve sono comunque Siti di Importanza Comunitaria (SIC) come le precedenti, e in particolare sono le Valli di Mosio e il Bosco Foce Oglio.
Vanno inoltre citati per la loro importanza naturalistica il Canale Bogina, il saliceto di Foce Chiese e di Calvatone, le Torbiere di Belforte. Da un punto di vista faunistico le ricerche condotte nell'area del Parco hanno evidenziato, come ormai per tutto il resto dell'area Padana, un grave impoverimento delle varietà di specie animali presenti.
Tuttavia le osservazioni e le segnalazioni raccolte nel territorio del Parco hanno consentito di procedere alla rilevazione di alcune presenze statisticamente significative di uccelli e mammiferi.