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Tour in A35: Fara Olivana con Sola
La Chiese di Santo Stefano e di San Lorenzo di Sola e il sito archeologico
Fara Olivana con Sola è un piccolo comune lombardo in provincia di Bergamo nato dalla convivenza di due antichi centri abitati: Fara Olivana, più a nord, e Sola più a sud. Il territorio completamente pianeggiante ha fatto si che nei secoli diventasse un luogo dedito all’agricoltura e la distesa di campi verdi che si susseguono dolcemente l’uno all’altro lo rende di estrema bellezza e fascino.
Le origini del comune risalgono al VI/VII secolo, durante l’epoca dei longobardi. Questo si evince dal suo stesso nome perché “Fara” è il nome di una tribù longobarda legata da vincoli di parentela e discende da un tale chiamato “Olivano”. La prima fonte scritta sull’esistenza del borgo, però, è da datarsi 950 sotto il Sacro Romano Impero.
Inizialmente la gestione del territorio fu affidata alla Diocesi di Cremona a cui subentrò la famiglia Da Rudiano. Siamo nell’epoca delle lotte tra guelfi e ghibellini e per questo motivo vennero costruite delle fortificazioni, tra cui un castello, per proteggere la città e gli abitanti. Sfortunatamente nel tempo il castello è andato distrutto e ad oggi non ne resta più nessuna traccia.
Nel XV secolo il potere passò alla Repubblica di Venezia che si occupò di finanziare i lavori per ricostruire le aree della città distrutte dalle guerre, dissodare i terreni e creare dei canali di irrigazione.
Fara Olivana con Sola, una volta completati i lunghi lavori, mantenne una connotazione rurale dedicandosi per lo più all’agricoltura. Fu inoltre uno dei primi paesi in Europa ad adottare la coltivazione di granoturco.
Ecco cosa vedere a Fara Olivana con Sola:
CHIESA DI SANTO STEFANO
Si tratta di una delle chiese più antiche della zona, le prime testimonianze della sua esistenza risalgono al 1260. Alla fine del 1300 subì gravi danni a causa dei conflitti tra guelfi e ghibellini. Fu in seguito restaurata nel 1470 ad opera della Misericordia Maggiore di Bergamo. Secondo le testimonianze dell’epoca la chiesa era “piccola ma ben tenuta con tre altari, dei quali il maggiore collocato nel piccolo e basso presbiterio coperto a volta”. A causa del terreno particolarmente acquitrinoso, durante gli anni dovette subire numerosi consolidamenti, l’ultimo nel 1932.
La facciata della chiesa si sviluppa su due ordini ed è tripartita da due colonne, terminanti con capitello dorico. Gli stucchi sono di Cesare e Giuseppe Costa che vi lavorarono a due riprese nel 1769 e nel 1781, alle opere di pittura invece lavorarono diversi artisti tra cui Giuseppe Antonio Guizzardi e Carlo Ferrari.
CHIESA DI SAN LORENZO DI SOLA
È una chiesa di origine medievale situata nel territorio di Sola. La datazione si evince dal suo orientamento perché non rispetta i canoni antichi che prevedevano che la facciata della chiesa sia a ovest e l’abside a est. Durante la fine del 1300 venne distrutta seguendo la stessa sorte del castello e la chiesa di Santo Stefano. Nei documenti dell’epoca si ci riferisce spesso a questo luogo di culto come “le rovine della distrutta chiesa di San Lorenzo”. La chiesa venne finalmente ricostruita nei primi del seicento e ampliata per ben due volte nel 1834 e nel 1899.
SITO ARCHEOLOGICO
Nel 2015 al castello di Pagazzano sono state presentate le ricerche archeologiche di alcune scoperte portate alla luce durante gli scavi dell’Autostrada Brebemi. A 19 cm di profondità in aperta campagna è stata rinvenuta infatti una necropoli longobarda con 113 sepolture, che si estende tra i comuni di Fara Olivana con Sola, Treviso, Casirate e Caravaggio. All’interno delle tombe sono stati trovati preziosi corredi funerari che sono stati restaurati grazie ad una sinergia tra pubblico e privato. L’autostrada Brebemi, infatti, ha messo a diposizione 200 mila euro alla quale ne sono stati aggiunti altri 100 mila da parte dello stato. In seguito al restauro i corredi funerari hanno trovato casa presso il museo archeologico del castello di Pagazzano dove sono visitabili dai turisti.