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Il miglior panorama sul Lago d’Iseo

Partenza/Arrivo
Da: Provaglio d'Iseo (BS)
A: Iseo (BS)
Tipologia/Periodo
Trekking
Primavera/Estate/Autunno/Inverno
Durata/Lunghezza
1,15 ore
3km
Dislivello
Salita: 608m
Difficoltà
MEDIA

Questo facile itinerario è dedicato a chi ha un’anima romantica, a quelle persone che amano raggiungere luoghi dagli spettacolari panorami.

Percorribile da tutti in ogni stagione dell’anno, privilegiando primavera ed autunno per il clima mite, e ad ogni orario della giornata per assaporarne i diversi colori del cielo che si riflette nel lago. All’alba e al tramonto avranno la meglio i gialli e gli arancioni, all’imbrunire il blu con le luci dei paesi in lontananza che iniziano ad accendersi. Vista la semplicità del percorso non è un problema salire o scendere al buio con una torcia.

La Balota del Coren, conosciuto anche con il nome di Corno del Crilì è un masso roccioso posto a 615 m d’altitudine, appena sopra l’abitato di Iseo. La sua posizione privilegiata, anche se non altissima, lo rende il miglior balcone naturale per poter osservare dall’alto le Torbiere del Sebino, la pianura e la parte meridionale del Lago d’Iseo. Nelle giornate particolarmente terse si possono ammirare anche le prealpi bergamasche dall’altro lato del lago.

L’itinerario parte dal suggestivo paese di Provaglio d’Iseo, in provincia di Brescia, lasciando il proprio mezzo di trasporto in uno dei numerosi parcheggi gratuiti vicino a via XXV Aprile. Da qui bisogna proseguire a piedi imboccando via San Rocco, segnalata Sentiero CAI numero 290 tramite bandierina rossa e bianca.

I primi 500 m purtroppo vanno percorsi lungo un tratto di strada asfaltata e in forte pendenza che, in pochi minuti, consente di arrivare al parcheggio dell’Osteria del Piano delle Viti. Se si ha intenzione di mangiare qui, una volta conclusa l’escursione, si può prenotare e lasciarvi la macchina. La strada è abbastanza stretta ma molto breve, quindi non sarà un problema percorrerla.

Da questo punto in poi il percorso si fa lastricato e ci si immerge prima in verdeggianti colline che pian piano lasciano spazio a fitte macchie boschive mediterranee. Proseguendo per un altro chilometro, prima in piano e poi in forte salita, si raggiunge la prima meta del percorso: il Santuario Madonna del Corno (sono trascorsi solamente 20 minuti dalla partenza).

La struttura, oltre alla chiesetta e al campanile, dispone di un piccolo locale che funge da rifugio. All’esterno è presente un piccolo prato, alcune panchine e un’area pic-nic. Il rifugio viene gestito dal CAI di Provaglio d’Iseo e per potervi accedere è necessaria preventivamente una telefonata.

La parte più interessante di questa zona è la piccola terrazza di fronte alla chiesa, che offre una bellissima visuale sul paese e più in generale su tutta la Franciacorta. Da qui è inoltre possibile scorgere la porzione sud della riserva naturale delle Torbiere del Sebino, parzialmente coperta da un costone di roccia sormontato da una grande croce bianca (la croce di Provaglio d’Iseo).

Appena dopo il santuario, il Sentiero CAI numero 290 devia a destra in maniera molto decisa nei boschi: è il tratto da percorrere per raggiungere la Balota del Coren, proseguendo dritto lungo la strada, si può continuare verso la croce di Provaglio d’Iseo (si tratta solamente di altri 15 minuti di camminata). Questo tratto è praticamente in piano e in pochi minuti ci fa avvicinare ad un gruppo di case, da qui si svolta a sinistra per raggiungere un capanno di caccia in mezzo ad alcuni alberi.

Il poco dislivello guadagnato ha già modificato completamente la vista che si può avere sulla zona circostante: se prima a nord c’erano solamente boschi ora si iniziano a scorgere distintamente alcuni scorci sul lago d’Iseo e sulle montagne alle sue spalle.
Si prosegue ancora per qualche minuto e tra gli alberi si inizia a intravedere la sagoma della croce. Lo sperone di roccia su cui è posta si trova praticamente a ridosso delle Torbiere sottostanti e proseguendo non è possibile raggiungere una posizione maggiormente sopraelevata, infatti tutti i sentieri dopo la croce scendono verso i paesi limitrofi.

La posizione è quindi particolarmente fortunata: oltre alla solita visuale sulla Franciacorta si può ora spostare lo sguardo verso ovest per cogliere la totalità delle Torbiere e vedere anche tutti i paesi che sorgono sulle sponde sud del lago.
Da qui è inoltre possibile seguire nella sua interezza il tramontar del sole, che crea dei bellissimi riflessi sullo specchio d’acqua delle Torbiere.

Nonostante questo punto offra già un panorama mozzafiato, vale la pena far ancora un po’ di fatica per salire fino alla Balota del Coren, dove la vista a 180° non è ostacolata da nessun albero.

Bisogna tornare sui propri passi fino a raggiungere nuovamente il santuario e da qui svoltare a sinistra seguendo l’indicazione Sentiero CAI numero 290. Questo è sicuramente il tratto dove bisogna far più attenzione, sia per la pendenza sia perché finisce il fondo lastricato ed inizia quello naturale boschivo.

Per circa 30 minuti si prosegue in mezzo agli alberi, su un sentiero che con alti gradoni naturali di roccia si guadagna il grosso del dislivello mancante per arrivare a quota 615 m.

Poco prima dell’arrivo il bosco si apre leggermente, permettendo di vedere nuovamente il lago e distinguere in lontananza il masso di roccia, nonché il nostro punto d’arrivo. Superato lo spiazzo ci si addentra nuovamente nella vegetazione e si percorre l'ultima salita prima di raggiungere un capanno di caccia fisso.

Qui il sentiero inizia a scendere per qualche metro e dopo una svolta a sinistra finalmente ci accompagna fin sopra il Corno del Crilì. La vista da quassù è veramente eccezionale: sulla nostra sinistra la pianura, a destra il lago, sotto il paese di Iseo e in lontananza l’esatto punto dove tramonta il sole, proprio in corrispondenza della fine del lago.

Sul masso più alto di questa formazione naturale è posta una piccola croce di legno. Il panorama è bellissimo anche rimanendo distanti e osservando la croce dal bosco, volendo, però, il sentiero prosegue ancora permettendoci di raggiungere l’estremità delle rocce, fino a toccare la croce. Questo tratto non è pericoloso, ma è ovviamente sconsigliato se soffrite di vertigini, i pochi metri di superficie piana disponibile attorno alla croce non sono inoltre recintati o protetti in nessun modo, quindi bisogna fare molta attenzione.

I 3 punti panoramici dell’escursione si posizionano lungo l’itinerario in ordine di difficoltà di raggiungimento, per questo, a seconda dell’allenamento e del tempo a disposizione, si può decidere se visitare solo il santuario (il più facile), aggiungere all’escursione la croce (leggermente più complesso) o decidere di arrivare alla piccola croce di legno sul masso della Balota del Coren.

La via di discesa è la stessa della salita.

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Ph: Stefano Poma

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