• Itinerari

Dal Rifugio Laghi Gemelli al Calvi

Partenza/Arrivo
Da: Branzi (BG)
A: Carona (BG)
Tipologia/Periodo
Trekking
Primavera/Estate
Durata/Lunghezza
4 ore
11km
Dislivello
Salita: 639m
Difficoltà
MEDIA

Si parte imboccando subito il segnavia CAI n. 213 che scende verso il lago delle Casere (1.846 m).

Varcato il ponte, si costeggia il lago tenendolo basso a sinistra e in salita si raggiunge il vicino Lago Marcio (1.841 m). Fra bassa vegetazione e gradevoli riflessi d’acqua, ci si abbassa ancora oltre la diga sino al bivio della presa dell’acqua.

Qui troviamo il bivio tra il sentiero CAI n.211 che scende a Carona e il nostro sentiero che, tenendo la destra, inizia con un suggestivo tratto letteralmente aereo, scavato spesso nella roccia, attrezzato con ponticelli e brevi gallerie che rendono vario e piacevole il transito.

Superata questa verticale bastionata, si entra in una zona boscosa, ricca di essenze e di tipiche fioriture alpine, e, in stagione, anche di gustosi funghi.

Apprezzando belle vedute sull’altro lato della valle, si superano i ruderi di un vecchio alpeggio (1.750 m) e, praticamente in falsopiano, si arriva alla diga del discreto Lago di Sardegnana (1.738 m, 1h 15’ dalla partenza).

Si attraversa la diga puntando in salita alla casa dei guardiani, con corti tornanti, vinciamo i 150 metri di dislivello che ci portano al Passo di Sardegnana dove, finalmente, in falsopiano, ci si allunga verso il Dosso dei Signori e si incrocia il solco della Valle dei Frati.

L’omonimo lago è sopra di noi e lì lo lasciamo, preferendo continuare in piano sino allo sbarramento del torrente. Superatolo, ci portiamo nei pressi della baita della Capra (1.780 m, 2h 30’ dalla partenza).

Volgendo lo sguardo verso l’altro lato della valle, appare la conca del Prato del Lago, si intravedono la gippabile per il rifugio Longo e le erbose cime di Venina e Masoni.
Si prosegue vincendo in salita una successiva valletta e, poco oltre, si perviene sulla carrareccia che collega Carona con la diga di Fregabolgia a circa 1.880 metri.

Su questa cementata si prosegue senza particolare impegno e in breve si è sotto lo sbarramento dell’ennesimo lago di giornata, il panoramico Lago di Fregabolgia.

Un ultimo sforzo per vincere l’arco di cresta ed ecco apparire la paradisiaca conca del rifugio Calvi, coronata da vette famose, come il Pizzo del Diavolo di Tenda, il Pizzo Poris, il Grabiasca, il Madonnino e la lunga bastionata del monte Cabianca che, qui alla diga, pare porgere i complimenti a noi escursionisti.

È gradevole ora affiancare il lago, punto di arrivo del confortevole Rifugio Calvi (2.015 m).

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